Un caso in particolare è la cena, unico momento in cui la Famiglia converge tutta nella stessa stanza con le medesime intenzioni (nutrirsi), fatta eccezione per l'espletamento dei propri bisogni fisiologici, la mattina, però nel bagno (almeno quello).
Insomma, a cena, come in ogni famiglia media c'è un tipo di dialogo che rasenta il minimo indispensabile per essere vista come tale… e non farsi sgamare dall'Immigrazione… si parte sempre a con tono pacato e quasi "cortese", come l'esempio che vado a riportare:
"Francesco, di grazia, mi passeresti cortesemente l'utensile per rimescolar la verzura"
"Qualsivoglia chiamare mestolo gentil fratello"
"Ah cotanta sbadataggine mi sovviene dal faticar giornaliero, chiedo umilmente perdono"
"Accordato"
salvo poi ritornare su toni meno melodrammatici con cose tipo:
"Ti ga messo l'aseo nea saeada?"
"No, ta sbiro ti e l'aseo, mi me piase sensa"
"Eora va in mona"
"Co voio"
Certo, la profondità del lessico cala notevolmente, ma perlomeno ci capiamo e possiamo abassare il mignolo quando beviamo.
Comunque solitamente è giunti a questo punto che la Madre Superiora se ne esce con il suo inconfondibile urlo da battaglia, unico in tutto il mondo in grado di coprire pure l'Aka degli All Blacks durante il torneo delle 6 Nazioni, esclamando:
"APPENA AVETE FINITO PASSATE DI QUAAAA!"
"OK VA BENE, MA NON SERVE CHE URLIIIII"
"MICA STO URLANDO IO, SIETE VOI CHE ALZATE LA VOCEEEE"
"AH OK, È VERO, SCUSA NON AVEVO SENTITO C'È QUALCUNO CHE URLA!"
dopo 10 minuti dobbiamo spiegare ai vicini che nessuno voleva ammazzare nessuno, ma che stavamo solo cenando.
Tutto questo solo per dire… se qualcuno vi parla tenendo un tono di voce particolarmente basso, fatevi scendere una lacrimuccia e ringraziatelo, se non per voi, almeno, da parte mia!
C ya space cowboy!
1 commento:
a casa mia è figo sentire mia mamma con mia nonna di carpenedo che parlano al telefono.
potrebbero benissimo comunicare dalla terrazza...
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